Questa storia comincia con una mail da Google che dice che posso avere in regalo un Google Nest mini se comunico loro un indirizzo di consegna. Per quanto sembri losco, la motivazione di questo eccesso di generosità da parte del colosso Americano potrebbe risiedere nel fatto che possiedo un account Google Play Musica, sebbene non sia pagato da me ma da mio padre.
Il punto è che quasi due settimane dopo mi arrivano due pacchi, uno a distanza di pochi giorni dall'altro, che contengono ben due Google Nest Mini e non solo uno come da precedente accordo.
"Visto che ascolti molta musica su Google Play è giusto che ti venga restituito il favore"
A buon intenditor poche parole, giusto?
La vita in casa mia è sempre stata quanto più analogica possibile, sebbene raggiungiamo una media di circa due computer a testa, finora abbiamo evitato i dispositivi "smart" come fossero veleno, l'unica concessione che ci siamo fatti è una smart tv Samsung.
Ricevere questi Nest è stato non solo inaspettato ma anche intrigante perchè non avevo idea di cosa potessero fare. Diciamo che il mio approccio è stato come quello degli uomini primitivi con il fuoco, è cominciato con una forte diffidenza, per poi scoprire che questa essenza sconosciuta ha un paio di assi nella manica.
Il Nest di seconda generazione viene in due colorazioni molto basiche, grigio e più grigio (i nomi scelti dalla compagnia sono sicuramente più originali), pesa pochissimo (circa 170 grammi) e la parte posteriore (quella che appoggeremmo sul tavolo, per intenderci) è ricoperta di gomma in modo da evitare che slitti sulla superficie di appoggio, sul retro c'è anche un buco che permette di appenderlo al muro, se questo è quel che desiderate. Non c'è molto altro a parte una porta prioritaria per l'alimentazione (siamo nel 2020 Google, e ancora non siamo riusciti a rendere la usb-c uno standard?). Sul lato troviamo uno switch fisico per i microfoni, li spegnerà davvero o è solo un modo per fare sentire gli utenti finali più sicuri? Il fatto che l'abbiano incluso non è male. Il frontale è ricoperto da tessuto, piacevole al tatto, e nasconde i tre bottoni "virtuali" due per il volume e un play/pause evidenziati da un array di led che dovrebbero essere RGB (*PCmasterrace intensifies*).
Ma cosa si puoi fare con 'sto coso?
E' un'ottima domanda giovane Padawan, sul sito di Google sono elencate una miliardata di cose che il nostro piccolo amico può fare, accompagnate da immagini esplicative in cui compaiono persone sorridenti. Il marketing può essere sicuramente migliorato.
Può accendere e spegnere le luci, a patto che tu abbia smart lights, può scorrere il feed delle notizie, a patto che il tuo feed sia uno di quelli compatibili con l'assistente, può riprodurre musica, a patto che tu abbia un'abbonamento play musica, youtube music o spotify (immagino che non funzioni con la versione crackata). Insomma, può fare un sacco di cose ma se posto nelle condizioni di farle, il che non è il massimo. Per me non si è rivelato un problema visto che, il 95% del tempo, l'ho usato per riprodurre i miei artisti preferiti su Google Play. Inoltre, non so se sia un problema che hanno tutti o che ho riscontrato solo io, tentare di mandare la musica al dispositivo tramite il telefono funziona veramente male: si blocca, frizza e smette proprio di riprodurre audio dopo un po'.
Nonostante la dimensione, la qualità dell'audio è sorprendentemente buona per il prezzo e per il fatto che si tratta di un unica cassa; si può inoltre equalizzare ulteriormente tramite l'applicazione Google Home, che gestisce le impostazioni del dispositivo.
Il software che accompagna l'hardware è ben fatto, permette di concatenare più azioni in una sola tramite i programmi di routine, che si attivano usando comandi specifici come "Ok Google buongiorno" o "Ok Google buonanotte". Al di là di questo non è possibile inserire due comandi nella stessa istruzione tipo "Ok Google abbassa e metti la musica in pausa" a me ha sempre prodotto solo uno dei due risultati o addirittura nessuno. Tra l'altro è importante notare che il dispositivo non è sempre in grado di riconoscere la chiamata dell'utente, soprattutto quando c'è della musica in riproduzione a volume abbastanza alto. Inoltre ho visto in altre recensioni che c'è la possibilità di concatenare più Nest per creare un setup stereo o surround, ma non l'ho testato perchè non ne ho realmente bisogno.
Si può dire che questo dispositivo non brilli per il numero di possibilità ma è interessante il fatto che Google abbia creato un dispositivo in grado di fare NPL (Natural Language Processing) e voice recognition abbastanza velocemente e capendo la maggior parte delle volte ciò che viene detto dall'utente, risolvendo il task immediatamente. Google Nest Mini, per ora, si trova in una zona di proof of concept. A mio modo di vederla, non è ancora in grado di garantire quella marcia in più che porterà le nostre vite un gradino più in alto sulla scala del comfort; diminuendo così il numero di interazioni che abbiamo con i nostri dispositivi al minimo indispensabile, ma è sicuramente un passo nella direzione giusta.
In conclusione, quindi, dovreste comprarne uno o potete lasciare anche perdere?
Se siete alla ricerca di uno smart speaker e non avete troppe pretese, compratelo, ne sarete soddisfatti, soprattutto considerando il prezzo.
Se siete sul mercato per un assistente sarei incline a dire che dovreste aspettare ancora un po'; si tratta di una tecnologia relativamente nuova, che ha senso solo se immersa nel proprio ecosistema. Basta vedere che cosa ha portato Amazon al CES di Las Vegas quest'anno: un centinaio di elettrodomestici implementati con Alexa per aumentarne le funzionalità, questo è indice di come l'utilità degli assistenti può essere misurata sono in relazione a ciò che li circonda.
Il punto è che quasi due settimane dopo mi arrivano due pacchi, uno a distanza di pochi giorni dall'altro, che contengono ben due Google Nest Mini e non solo uno come da precedente accordo.
"Visto che ascolti molta musica su Google Play è giusto che ti venga restituito il favore"
A buon intenditor poche parole, giusto?
La vita in casa mia è sempre stata quanto più analogica possibile, sebbene raggiungiamo una media di circa due computer a testa, finora abbiamo evitato i dispositivi "smart" come fossero veleno, l'unica concessione che ci siamo fatti è una smart tv Samsung.
Ricevere questi Nest è stato non solo inaspettato ma anche intrigante perchè non avevo idea di cosa potessero fare. Diciamo che il mio approccio è stato come quello degli uomini primitivi con il fuoco, è cominciato con una forte diffidenza, per poi scoprire che questa essenza sconosciuta ha un paio di assi nella manica.
Il Nest di seconda generazione viene in due colorazioni molto basiche, grigio e più grigio (i nomi scelti dalla compagnia sono sicuramente più originali), pesa pochissimo (circa 170 grammi) e la parte posteriore (quella che appoggeremmo sul tavolo, per intenderci) è ricoperta di gomma in modo da evitare che slitti sulla superficie di appoggio, sul retro c'è anche un buco che permette di appenderlo al muro, se questo è quel che desiderate. Non c'è molto altro a parte una porta prioritaria per l'alimentazione (siamo nel 2020 Google, e ancora non siamo riusciti a rendere la usb-c uno standard?). Sul lato troviamo uno switch fisico per i microfoni, li spegnerà davvero o è solo un modo per fare sentire gli utenti finali più sicuri? Il fatto che l'abbiano incluso non è male. Il frontale è ricoperto da tessuto, piacevole al tatto, e nasconde i tre bottoni "virtuali" due per il volume e un play/pause evidenziati da un array di led che dovrebbero essere RGB (*PCmasterrace intensifies*).
Ma cosa si puoi fare con 'sto coso?
E' un'ottima domanda giovane Padawan, sul sito di Google sono elencate una miliardata di cose che il nostro piccolo amico può fare, accompagnate da immagini esplicative in cui compaiono persone sorridenti. Il marketing può essere sicuramente migliorato.
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Se lo dici tu... |
Può accendere e spegnere le luci, a patto che tu abbia smart lights, può scorrere il feed delle notizie, a patto che il tuo feed sia uno di quelli compatibili con l'assistente, può riprodurre musica, a patto che tu abbia un'abbonamento play musica, youtube music o spotify (immagino che non funzioni con la versione crackata). Insomma, può fare un sacco di cose ma se posto nelle condizioni di farle, il che non è il massimo. Per me non si è rivelato un problema visto che, il 95% del tempo, l'ho usato per riprodurre i miei artisti preferiti su Google Play. Inoltre, non so se sia un problema che hanno tutti o che ho riscontrato solo io, tentare di mandare la musica al dispositivo tramite il telefono funziona veramente male: si blocca, frizza e smette proprio di riprodurre audio dopo un po'.
Nonostante la dimensione, la qualità dell'audio è sorprendentemente buona per il prezzo e per il fatto che si tratta di un unica cassa; si può inoltre equalizzare ulteriormente tramite l'applicazione Google Home, che gestisce le impostazioni del dispositivo.
Il software che accompagna l'hardware è ben fatto, permette di concatenare più azioni in una sola tramite i programmi di routine, che si attivano usando comandi specifici come "Ok Google buongiorno" o "Ok Google buonanotte". Al di là di questo non è possibile inserire due comandi nella stessa istruzione tipo "Ok Google abbassa e metti la musica in pausa" a me ha sempre prodotto solo uno dei due risultati o addirittura nessuno. Tra l'altro è importante notare che il dispositivo non è sempre in grado di riconoscere la chiamata dell'utente, soprattutto quando c'è della musica in riproduzione a volume abbastanza alto. Inoltre ho visto in altre recensioni che c'è la possibilità di concatenare più Nest per creare un setup stereo o surround, ma non l'ho testato perchè non ne ho realmente bisogno.
Si può dire che questo dispositivo non brilli per il numero di possibilità ma è interessante il fatto che Google abbia creato un dispositivo in grado di fare NPL (Natural Language Processing) e voice recognition abbastanza velocemente e capendo la maggior parte delle volte ciò che viene detto dall'utente, risolvendo il task immediatamente. Google Nest Mini, per ora, si trova in una zona di proof of concept. A mio modo di vederla, non è ancora in grado di garantire quella marcia in più che porterà le nostre vite un gradino più in alto sulla scala del comfort; diminuendo così il numero di interazioni che abbiamo con i nostri dispositivi al minimo indispensabile, ma è sicuramente un passo nella direzione giusta.
In conclusione, quindi, dovreste comprarne uno o potete lasciare anche perdere?
Se siete alla ricerca di uno smart speaker e non avete troppe pretese, compratelo, ne sarete soddisfatti, soprattutto considerando il prezzo.
Se siete sul mercato per un assistente sarei incline a dire che dovreste aspettare ancora un po'; si tratta di una tecnologia relativamente nuova, che ha senso solo se immersa nel proprio ecosistema. Basta vedere che cosa ha portato Amazon al CES di Las Vegas quest'anno: un centinaio di elettrodomestici implementati con Alexa per aumentarne le funzionalità, questo è indice di come l'utilità degli assistenti può essere misurata sono in relazione a ciò che li circonda.
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