Kill la Kill: it got me...


Buongiorno a tutti! Benvenuti coloro che passano di qui per la prima volta, grazie per essere tornati a coloro che si rivelano sempre presenti.

Prima di cominciare una serie di premesse importanti:

1)      Le immagini non sono di mia proprietà, lo show era su Netflix

2)      La serie di cui sto per parlare non è adatta ad un pubblico sensibile e soprattutto non è adatta ai bambini a causa delle scene di semi-nudità (niente di esplicito vd. Sotto) e di violenza, anche se non splatter.

Oggi sono qui per parlarvi di Kill la Kill, a mio modo di vederla, uno delle serie anime più controverse di sempre.

Hallelujah di Mako

Non saltiamo però a conclusioni azzardate, arriviamoci passo passo.

Anzitutto consideriamo la trama: Una ragazza di nome Matoi Ryuko, il paradigma dell’attaccabrighe, mette a ferro e fuoco varie scuole superiori cercando risposte riguardanti la morte di suo padre, e la mezza forbice che le ha lasciato. Il suo viaggio la condurrà all’istituto Honnoji, che è controllato da Satsuki Riujin (a causa del character design serioso sembra più una donna che una ragazza). Dovrà farsi strada combattendo per poter ottenere le tanto agognate risposte.

Pensieri: La trama è davvero interessante e i plot twists sebbene siano pochi, hanno un effetto catastrofico sulla mente dello spettatore, infatti non li citerò nell’articolo perché sono troppo importanti. Lo stile di disegno mi è piaciuto e il design di Matoi è il mio preferito, sebbene caratterialmente mi sia piaciuta di più Satsuki (Il grande fratello Orwelliano, che schiaccia i suoi sudditi dando in pasto ai loro cervelli false verità “Libertà è schiavitù, guerra è pace, ignoranza è forza” in inglese suona molto meglio “Freedom is slavery, war is peace, ignorance is strenght”). All’interno della serie compaiono un buon numero di personaggi, quasi tutti utili allo scioglimento dell’intreccio.

Harime Nui

La cosa più importante che dovete tenere a mente è che questa serie non è assolutamente per bambini, a parte le scene di violenza che spesso sono gratuite, anche se non troppo splatter, per tre quarti dell’anime circa la metà dei personaggi è o mezza nuda o nuda del tutto; dopo questa affermazione qualcuno potrebbe chiedersi “Recensire un porno? Alex deve essere completamente impazzito” Permettetemi di rispondervi subito.

Kill la Kill non è un porno, se vogliamo spingerci a chiamarlo tale possiamo al limite definirlo ecchi, ecco quattro motivi per i quali non può essere degradato al rango di hentai:

1)      E’ vero il fanservice c’è praticamente in ogni episodio ed è accanito, purtroppo per coloro tra voi che non lo sopportano dovranno venire a patti con i loro gusti perchè la rosa delle serie anime che potrete guardare sarà davvero ridotta. Però convengo con voi che spesso il fanservice è come acido, trasforma una serie in qualcosa di inguardabile (vd. Per esempio “dragon maid qualcosa…” non mi ricordo il titolo esatto).

2)      L’anime è interamente incentrato sulla lotta tra coloro che vogliono che i vestiti fatti di biofibre da guerra (una sostanza aliena che proviene dallo spazio) inglobino la Terra e i Nudist Beach un’organizzazione contro i vestiti che è costituita da gente nuda e che combatte per liberare l’umanità dalla schiavitù.

3)      La trama è fin troppo complessa.

4)      Ci sono scene di nudo, per certi versi anche forti, ma mai esplicite.

Spero di essere riuscito a convincervi, altrimenti, se trovate il fanservice troppo irritante cliccate uno dei link qui sotto, in rimando alle recensioni di anime fanservice-free:

-          Recensione Sora Yori Mo Tooi Basho (link) (it lacks a proper review)

-          Recensione Hisone to Masotan (link)


Mi sembra venuto il momento di entrare un po’più nel dettaglio di ciò che sta dietro allo show.

Personaggi:

I personaggi sono intriganti, comincerò dalla protagonista e li analizzerò in ordine discendente di importanza:

-          Matoi Ryuko: La protagonista, la più importante, la guastafeste. Un cocktail già visto che porta a reazioni esplosive; tuttavia questo mix manca di retrogusto. Con questa metafora intendo dire che Matoi Ryuko è un personaggio davvero ben riuscito e che esteticamente rimane impressa (anche quando non indossa Senketsu) tuttavia manca di un retroscena che la introduca. Voi mi potreste dire “Sì, però è quello che deve cercare” ma continua purtroppo ad essere la storia trita e ritrita: mia madre mi ha abbandonato/è morta appena sono nata/poco tempo dopo e mio padre è stato ammazzato/è morto. E’ innegabile che questo genere di passato aiuti a spiegare un gran numero di cose, del tipo: perché una ragazzina di 15 anni vaga per il Kanto cercando battaglie con altri ragazzini di 15 anni? Però sarebbe bello vedere un po’ di varietà.



HALT

E’ qui che ci sbagliamo, la varietà in questo caso c’è ma non ne sto deliberatamente parlando. Detto questo possiamo passare al prossimo personaggio.



-Senketsu: La veste in biofibre da guerra, responsabile della quasi-nudità della protagonista nelle scene di combattimento, purtroppo il fanservice è fastidioso ma passati i primi episodi ci si fa l’abitudine. Senketsu è il perno centrale della trama al quale si collegano quasi tutti i fili rossi (se avete capito il gioco di parole lasciate un commento TuT) e insieme alla mezza forbice porterà Matoi alla soluzione del rebus che è la morte di suo padre e, più in grande, la sua vita. Oltre a questo non è un personaggio profondo o ben analizzato, anche perché si tratta di un oggetto antropomorfizzato (non si tratta tuttavia della mascotte).


-Mako: Scema, gentile, ingenua e il perno del nonsense. Il suo personaggio, insieme alla sua famiglia è circondato da un’aura di nonsense che porta lo spettatore a gridare it’s over nine-thousands!! Ad ogni modo lei è la spalla destra di Matoi ed è quella che in un paio di occasioni dimostra che la violenza non è per forza la risposta corretta, bensì il comprendere le situazioni altrui può essere un ottimo modo per terminare liti inutili. La coppia Matoi-Mako, inoltre, sebbene io non sia d’accordo può  appagare coloro che cercano una coppia yuri (il loro è, a dirla tutta, il legame tra sorelle che Matoi non ha mai avuto, così come il rapporto che, in generale, Matoi ha con la famiglia di Mako è quello che ha sempre desiderato ma che la natura e la morte di suo padre non le hanno mai permesso di avere).


-Satsuki: L’antagonista e il perno delle aspettative della protagonista, su di lei si proietta tutto l’odio dello spettatore, ciononostante il suo carisma, la sua determinazione e il character design pauroso la faranno entrare nella top 10 di chiunque.

E’ caratterizzata quasi in modo da rappresentare la determinazione stessa per una serie di motivi:

1)      E’ una dittatrice e in quanto tale è una donna forte che schiaccia chiunque le metta i bastoni tra le ruote

2)      La sua entrata in scena è seguita quasi sempre dal suono dei suoi tacchi che sbattono sul terreno



3)      Ogniqualvolta parla dal suo pulpito il mondo sottostante viene inondato di luce

4)      Guarda tutti dall’altro in basso.

E’ un personaggio controverso, politicamente e caratterialmente, utilizza gli altri come pedine e sacrifica senza problemi i suoi uomini; tuttavia è un personaggio a tutto tondo, che cambia nel corso della storia e che, in un certo senso, rivede le sue precedenti affermazioni fino a quasi perdere la determinazione che la caratterizzava.

Il mio personaggio preferito è lei questo giro, poco ma sicuro.

-Quattro Deva: Personaggi secondari ma che hanno comunque un ruolo nella storia, sono i quattro studenti più potenti dell’istituto Honnoji, possiedono uniformi a 3 stelle (percentuale di biofibre da guerra più alta rispetto alle vesti 2 stelle ma più bassa rispetto alle vesti divine) e sono stati reclutati da Satsuki ai tempi delle medie (già allora stava pianificando di creare un istituto da lei dominato) rapidamente i personaggi nel particolare:

4 Deva e Matoi Ryuko


-Gamagori Ira: presidente del comitato disciplinare, si avvale delle regole scolastiche per schiacciare i suoi nemici rispetta e celebra la grandezza di Satsuki Riujin e la difende ad ogni costo; è un vero e proprio gigante, anche se non si capisce mai quanto sia alto, dato che in alcune scene sembra un palazzo mentre in altre sembra alto quanto il giocatore di basket più grosso. Ad ogni modo è colossale e la sua fede incrollabile rimane costante dall’inizio alla fine della serie

-Sanageyama Uzu: Probabilmente il più importante dei 4 Deva, quello che cambia nel corso della serie e torna sui suoi passi. Sconfitto una prima volta da Matoi Ryuko, a causa dei suoi occhi, così decide di farseli cucire con le biofibre da guerra. A causa di ciò comincia a vedere con il cuore. Però dopo uno dei plot twists importanti torna sui suoi passi. Io ci ho visto una sorta di rinascita, ricomincia a vedere con gli occhi perché li fa scucire ma non perde la possibilità di vedere con gli occhi del cuore.

Un personaggio decisamente affascinante.

-Hoka Inumuta: Nerd che lavora con i computer e hackera cose, nella serie non è né troppo incisivo né troppo importante.

-Nonon Jakuzure: Smorfiosa, impertinente, caotica e riottosa. Un personaggio poco amabile che parla con una vocina alta e sgradevole anche lei come Hoka Inumuta non è di grandissima importanza, sebbene porti Matoi a scoprire le metamorfosi della sua veste divina.

Grafica:

La grafica non è male, i character design sono belli e gli occhi fanno il loro lavoro (passare emozioni allo spettatore) in maniera discreta. L’istituto Honnoji ricorda molto la Death academy di Soul Eater ma a nessuno frega molto visto che è lì per essere fatta a pezzi (oltre alla scuola ci sono anche altre ambientazioni che vengono rase al suolo tipo Osaka).


Le scene sono ovviamente fatte per impressionare, dalle trasformazioni alla Sailor Moon dove sembra che un ventilatore impazzito soffi sui personaggi (chi ha l’immaginazione per intendere intenda), alle scene di lotta epica in cui sembra che non venga risparmiato nemmeno un colpo; è tutto fatto per rendere gli episodi spettacolari.

Una domanda lecita potrebbe essere” Ma lo spettacolare si mantiene inalterato o ci si annoia dopo poco? Sono 25 episodi…”

Lo spettacolare si mantiene eccome, rendendo questa serie un ottimo passatempo e vi farà venire la fregola del “dai ne guardo un altro e poi basta”.

OST, ending e opening:

Link dell'OST su youtube

La colonna sonora è di qualità superba, sicuramente migliore dell’OST di Hisone to Masotan, premettendo che le due soundtrack assolvono compiti decisamente diversi posso dire con sicurezza che quella di Kill la Kill “ha fatto i compiti a casa” e li ha fatti davvero bene, inoltre le sonorità di Kill la Kill si addicono maggiormente ai miei gusti spostati verso l’hard rock e il metal.


L’orchestra si fonde con percussioni e strumenti elettronici per dare il punch necessario alle situazioni tese, la malinconia non manca ma è chiaro che passa in secondo piano, vedendo la serie vi accorgerete che spesso i pezzi tristi vengono impiegati per ridicolizzare scene che sono “finte tristi” o semplicemente troppo paradossali.

Ci sono varie canzoni, tra l’altro, che sono cantate in inglese e rendono dunque la colonna sonora di Kill la Kill “walk compatible” il che vuol dire che possono essere ascoltate senza problemi mentre si cammina in mezzo alla strada, l’inglese è talmente buono che sfido chiunque non abbia visto la serie a dirmi che si tratta di pezzi provenienti da una soundtrack giapponese.

Ideologia

All’inizio dell’articolo ho parlato di Satsuki e del modo in cui ricalca molto il “Grande fratello” Orwelliano, ho anche detto che alla fine in un qualche modo si redime, sarà vero?

Let’s talk about it


All’inizio il suo punto di vista coincideva grosso modo con quello di un dittatore: Gli umani sono solo dei porci in divisa che si meritano di essere governati da un potere forte e si meritano di essere schiacciati da un sistema che li spersonalizza per poterli inserire in ranghi in base alla posizione che occupano nella gerarchia scolastica, a questo proposito sono iconici i personaggi che spesso sopraggiungono in aiuto dei personaggi principali (in particolare dei 4 Deva). Sono tutti uguali e seguono cecamente gli ordini del loro leader anche se questo potrebbe ferirli o ucciderli.

Negli ultimi episodi sembra quasi che Satsuki abbia rivisto le sue posizioni, ma nella battaglia finale non si fa scrupoli nell’utilizzare la massa dei più deboli per combattere la più forte (ricorda molto il jutsu combinato di Naruto contro il 10 code, Madara e Obito solo che in questo caso si tratta di un attacco suicida folle e dettato dalla necessità della massa di seguire gli ordini di qualcuno).

Io in questo vedo un attacco alla società dei consumi e, più in grande, al modo in cui si stratifica sotto quasi tutti i suoi aspetti, da quello lavorativo: direttore generale, direttore capo, …, lavoratori comuni; a quello politico: capo dello stato, presidente della repubblica, …, cittadini comuni. Secondo me si tratta proprio di un tentativo di lanciare un messaggio a chi guarda la serie dicendogli, non di mettere in piedi una rivoluzione, ma di lavorare su sè stessi in modo da non rendere i cittadini comuni, o i lavoratori comuni, una massa spersonalizzata.

Empatia

Quanto ti colpisce questa storia da 1 a 10?


Dopo averla finita sono rimasto sorpreso ma, dopo aver ascoltato la colonna sonora, mi è venuta una sorta di nostalgia e mi è venuto da pensare che non ci sia, attualmente in circolazione, un anime come Kill la Kill.

Tanto meglio! Non voglio vedere una seconda stagione perché rischierebbe di rovinare il finale perfetto della serie.

Final Thoughts:

Per mettere giù i miei pensieri ho deciso di conciliare tutto con un banale pro e contro, i contro potrebbero essere importanti per alcuni di voi, per altri meno.



PRO

-Trama interessante

-Personaggi ben studiati

-Grafica non male

-Scontri epici

-Risate a crepapelle

-Colonna sonora di qualità

-Finale non banale

-Non ci sarà una seconda stagione

CONTRO

-Fanservice sfacciato

-Incoerente e folle per certi versi

-Idee politiche decisamente deviate e devianti

-25 episodi

-Non ci sarà una seconda stagione

Quindi per concludere: un anime ben fatto, sicuramente tra i migliori che ho visto quest’anno (sto mettendo giù una lista per presentarvela a fine anno con degli award), non ci sono pecche particolari vuoi perché non le ho notate, vuoi perché ero troppo preso dalla serie; davvero consigliato a tutti quelli che vogliono guardarsi qualcosa di intrigante.



Se vi dà proprio fastidio il fanservice andate a recuperare una delle serie che ho citato in precedenza, ho inserito il fatto che non ci sarà una seconda stagione sia nei pro che nei contro perché dipende da come vedete il finale. A me è sembrato perfetto così.



Spero che la recensione vi sia piaciuta, lasciate un bel like/+1/LoL se volete altre recensioni di questo genere, altrimenti scrivete cosa ne pensate nella sezione dei commenti qui sotto; presto arriveranno nuovi articoli, fino ad allora

Peace

See Nya


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