"Dragon Trainer" Saga, la recensione


Benvenuti! Oggi parleremo della saga di “Dragon Trainer”. Sarà un articolo lungo quindi prendete qualcosa da mangiare, qualcosa da bere, e accompagnatemi in questo fantastico viaggio! Comincio subito con il dire che cercherò di evitare spoiler, quelli necessari saranno contrassegnati in questo modo. Vi faccio inoltre notare che, essendo questa una recensione sola per tre film, nelle parti in cui esprimerò un giudizio specifico per una delle pellicole metterò il numero d'ordine corrispondente. Fatta questa dovuta premessa, buttiamoci!

Mentre il primo film vede alla regia sia Chris Sanders (noto anche per “Aladdin”, “La bella e la bestia”, lo special di “Lilo & Stitch” e “Il re leone”) che Dean DeBlois (divenuto noto grazie alla saga di “Dragon trainer”) gli altri due sono dominio incontrastato di DeBlois, scelta saggia o scellerata? Se mi seguirete fino in fondo lo scopriremo insieme; vi posso dire però, fin dall’inizio, che la regola d’oro de “Il primo film è sempre il migliore” si applica anche in questo caso, ma con un colpo di scena intrigante.


Partiamo dalle trame dei tre film:

1) Lo spettatore entra per la prima volta in contatto con Berk, un villaggio di simpatici vichinghi in perenne combattimento con i draghi. Il nostro protagonista è Hiccup, figlio del capo, che vorrebbe tanto lanciarsi in battaglia con i suoi compaesani per difendere il villaggio e rendere finalmente fiero suo padre; ma durante un assalto notturno da parte di un branco di draghi la sua vita prenderà una piega inaspettata.

2) Nel secondo film vediamo Hiccup nel pieno della sua adolescenza accompagnato da “Sdentato” (“Toothless” nella versione originale), il suo drago (parlerò più diffusamente di questo personaggio tra poco), e sta espandendo i confini di Berk alla ricerca di nuove terre; quello che non sa, è che sta attirando una grossa minaccia verso casa.

3) Nel terzo film è Hiccup a capo del villaggio e, a causa di un cacciatore che cerca di sbarazzarsi di “Sdentato” e di catturare tutti i draghi di Berk, decide di spostare l’intera popolazione alla ricerca di un luogo segreto in cui nascondersi e dare via alla tanto agognata convivenza tra uomini e draghi.




Andiamo adesso a dare un’occhiata ai personaggi principali:

- Hiccup è il protagonista della saga ed è studiato alla perfezione, tutto quello che fa, che dice e pensa è perfettamente in linea con la sua caratterizzazione e vederlo parte di scene dirette con tale destrezza è spesso un’emozione unica. E’ nel primo film che il protagonista dà il meglio di sé e splende in una scena che, secondo me, è una delle migliori dell’animazione occidentale (descriverla non ha proprio senso, dato che perderebbe di potenza, ve la caricherò quindi in fondo al paragrafo) e che hanno cercato di ricopiare e migliorare nel corso degli altri titoli della saga senza però riuscire a superarsi. Nel corso della saga si ha la scoperta, definizione e ampliamento del personaggio, che non sono per nulla esagerati, e danno alla sua crescita un senso di naturalezza, sebbene tra un titolo e l'altro ci sia un notevole gap temporale. Elogio anche la scelta del doppiatore italiano, Flavio Aquilone, che rende sicuramente meglio della sua controparte statunitense.


- Chi poteva creare un personaggio migliore di “Sdentato”? Secondo me nessuno, nel primo film è meraviglioso, hanno creato questo drago: mezzo cane, mezzo gatto, mezzo Stitch; e l'espressività è sicuramente il suo punto forte dato che con le mimiche del volto, e i suoni riesce sempre ad esprimere con chiarezza il suo punto di vista (per quanto assurdo possa sembrare). 
E’ però con il secondo e il terzo film che c’è una sorta di downgrade, non fraintendetemi, il personaggio è comunque bellissimo, e con l’avvento di nuove tecnologie la sua resa è ancora più realistica; quello che non riuscirà mai a convincermi sono queste sorte di novità che vengono introdotte per reinventare un personaggio che già esisteva. Spiegatemi a cosa serviva aggiungere le scaglie dorsali (che si vedono solo un paio di volte nell’arco di due film) o la luce bluastra che emana, nel finale del secondo film, o ancora l’invisibilità che si scopre nel terzo. Questi sviluppi inattesi servono solamente a spiegare situazioni assurde o a "svecchiare" un personaggio; e non penso che nessuno di questi refresh fosse necessario, in quanto “Sdentato” era già molto completo sin dall’inizio.



Se vi interessa vi lascio qui il link

- “Stoick l’immenso” è il padre di Hiccup e gioca un ruolo fondamentale nel primo film per passare silenziosamente in secondo piano negli altri due, parleremo più a fondo del suo significato nel primo “Dragon Tranier” tra un po’.

- Astrid è uno dei personaggi secondari più importanti dei tre film, in quanto intreccia una relazione amorosa con Hiccup e spesso agisce da contrappeso in situazioni in cui protagonista sembra avere il mondo contro.

I "cattivi", detto in maniera superficiale, ricalcano la l'archetipo del nemico per i bambini cioè quel personaggio privo di uno scavo psicologico e, spesso, di un passato credibile. L'unico nemico che mi ha veramente convinto è stato il re dei draghi del primo film perchè, essendo un animale, non doveva dare alcuna spiegazione, che non fosse la selezione naturale, riguardo alla sua ostilita.
I restanti personaggi sono di minor conto e la loro utilità si esaurisce con qualche battuta, scontata e spesso deprimente; portandoci con facilità al problema più grande di tutta la saga: il target.
Non ho idea di come si possa fare qualcosa che strizzi l’occhio sia ai bambini che agli adulti, l'unico esempio, non banale, di sceneggiatura animata, occidentale, che mi viene è “Gli Incredibili 2” (vi consiglio di andare a vederlo se non lo aveste mai guardato, è un ottimo film). Penso sia giusto dire che l’intrattenimento di basso livello, che punta un po’ al ridicolo, sia peculiare di questa saga; il problema però si estende e si presenta in forme leggermente diverse, permettetemi di essere più chiaro:

1) Nel primo film ci sono un paio di battute davvero tristi (non le ho contate ma sono abbastanza sicuro che bastino le dita delle mani per enumerarle) che mi hanno fatto voglia di spegnere il computer e non pensare mai più questo film, la cosa peggiore è che alcune gag vengono reimpiegate all’interno della sceneggiatura almeno una volta, rendendo certe situazioni davvero troppo imbarazzanti. La cosa mi ha fatto proprio arrabbiare perchè, come avrete visto nel video-esempio che vi ho lasciato sopra, i registi dimostrano più volte nell'arco del film di essere perfettamente in grado di parlare solo tramite le immagini (cosa per nulla semplice) senza dover annegare ogni situazione in un fiume di parole che cercano, vanamente, di descrivere un'emozione. Vi metterò una scena qui sotto per farvi capire cosa intendo (tra l'altro, ironicamente, viene detto proprio in questa scena che sarebbe inutile per Hiccup tentare di dare delle ragioni che spieghino le sue azioni).


2) E' con la seconda pellicola che la saga si lascia andare in caduta libera, tirando fuori dal cilindro una serie di tecniche davvero scontate per trovare qualcosa di interessante intorno a cui far ruotare la trama. Inoltre, tra i tre titoli, questo è quello che risulta più "per bambini" a causa del gran numero di battute stupide, situazioni assurde (pure per la fisica del film) e scene in cui i personaggi parlano assolutamente a casaccio, solo per costringere qualche risata. E' proprio in questo film, tra l'altro, che vengono apportati il maggior numero di cambiamenti, che non tutti (quanto meno, non io) avevano chiesto, a "Sdentato". Viene anche inserito un personaggio, dalla caratterizzazione sommaria, che è utile solo per una porzione del film per venire poi accantonato (non ricordo nemmeno più il suo nome).
La cosa che mi è piaciuta di meno è stata la sezione cantata che viene inserita nel film, idea impopolare, in quanto tutti amano le hit Disney, DreamWorks e Pixar; ma a me l'idea che un film esprima un concetto cantando mi ha sempre dato un po'fastidio.
3) Con il terzo titolo la saga, inaspettatamente, si riprende un po’ dalla clamorosa batosta; ha ancora qualche scena assolutamente irrilevante e personaggi mollati lì per permettere qualche battuta che, spesso, non fa nemmeno ridere. Però la qualità generale della pellicola si è rialzata di parecchio.
Passiamo ora a fare un discorso molto generale e breve riguardo alla grafica perché, ovviamente, è bellissima, anche il film del 2010 era molto realistico. DreamWorks, così come Disney e Pixar, sì è sempre rivelata in avanti rispetto al proprio tempo. E' interessante notare come, anche nella prima pellicola, è stata data grande attenzione al dettaglio: è facile vedere, ad esempio, l'intero mondo circostante riflesso negli occhi di "Sdentato" (una cosa piccola ma che in fin dei conti dà al prodotto quel senso di "noi ci abbiamo pensato", che non fa mai male).


Parliamo invece ora di significati e tematiche. I tre film hanno delle tematiche fondamentali che sono anche, in un certo senso, legate all’età (o al periodo) che il protagonista sta vivendo, vediamole meglio:

1) le tematiche più rilevanti del primo film sono:

- ACCETTAZIONE DI SE’: Le pressioni del padre e dei compaesani che vorrebbero Hiccup più come gli altri e meno come sé stesso spingono il ragazzo a deviare (solo nella prima parte della pellicola) da ciò che il suo istinto lo porta a essere; cosa che non gli riesce tra l’altro benissimo, in quanto ogni suo tentativo finisce per risultare goffo e sgraziato. E’ inoltre palese che, non importa quanto il protagonista scappi, non riuscirà mai a essere qualcosa di diverso da ciò che è.

- CAMBIAMENTO: Il cambiamento, la tradizione e la prima impressione sono tematiche molto importanti all’interno dello sceneggiato, in quanto girano tutte intorno alla vicenda del protagonista, del suo drago e della necessaria ondata di cambiamento che sta per investire il villaggio di Berk.

E’ particolarmente interessante come, ad un certo punto del film, Hiccup e il padre tentino di costruire una conversazione basata sull’unica cosa che sembrano avere in comune, il combattimento, ma la scena si risolve con qualche minuto di silenzio testimone del fatto che i loro mondi sono incomunicabili.
Un altro paio di cose interessanti da notare sono:

- Il bel finale circolare. La coppia drago-cavaliere, unita per la vita, è collegata dalla mente ma anche dal corpo; infatti sia a “Sdentato” che a Hiccup manca qualcosa alla fine del film, sia in senso fisico che in senso metafisico.
- L’incredibile umanità dimostrata da certi personaggi nel reagire a certi eventi, vi metterò un esempio tratto dal film qui sotto, è stupefacente, gli animatori hanno fatto davvero un bel lavoro, attenzione che si tratta di uno spoiler.


 - "Ma come ti ho ridotto” è la frase che dice Hiccup quando trova la furia buia, intrappolata nei fili della sua trappola, in mezzo al bosco; lo stesso dice Stoick quando trova il figlio dopo la stupenda battaglia finale. Iniziare e finire con la stessa frase in due contesti diversi, hai il mio interesse.
- La fotografia meravigliosa dello scontro finale (per chi non temesse gli spoiler metterò un video qui sotto)


 2) Il secondo film è quello più "stenterello", sotto certi aspetti, mentre per quel che riguarda le tematiche ci va giù duro:

- RESPONSABILITA’: è sempre un tema abbastanza grande, Hiccup si deve confrontare con le responsabilità che ha nei confronti del villaggio in quanto successore del capo, è bello il modo in cui riescono a rendere la sua indecisione, in quanto non si è mai sentito tagliato per fare da capo a nessuno. Eppure, si vede nella battaglia finale del primo film, si ritrova a dare ordini ai suoi compagni con facilità dando a ciascuno un obiettivo (sebbene risulti evidente che la sua capacità di assegnare ruoli è quantomai discutibile). D’altronde basta solamente tornare su di qualche paragrafo per vedere che lui non si sentiva inizialmente accettato e, sebbene nel corso del primo film, la visione che gli altri hanno di lui sia radicalmente cambiata, si è sempre sentito una sorta di outcast.

- SENSO DI SE’: Il ragazzo, nel pieno dell'adolescenza e scosso da una grande responsabilità che il padre gli mette sulle spalle, si trova a dover fare i conti con i suoi demoni e certi pensieri che lo tormentano. Hiccup sà dove è arrivato ma non si capacita del come e si trova afflitto da un complesso che lo costringe ad andare perennemente alla ricerca di sè stesso

- MORTE, ABBANDONO E CAMBIAMENTO: A un certo punto del film Hiccup si sentirà mostruosamente solo e dovrà scegliere una linea di azione, non solo per evitare di rimanere incastrato nella palude della sua mente ma per la responsabilità che lui ha nei confronti di chi lo aspetta a Berk.
- BENE E MALE: Si vede come Hiccup cerchi di trovare del bene anche nelle persone peggiori, che sia cocciutaggine o speranza, il ragazzo si trova a fronteggiare i nemici peggiori sperando di far sfociare ciò che di buono c’è in loro. La visione è forse un po’ troppo "anime" per i miei gusti (personaggio principale che si impegna al massimo per renedere gli altri migliori) rende il protagonista un po' rompipalle e appiattisce il nemico.
Ci sarebbero probabilmente altri temi minori, magari in qualche modo collegati a quelli che ho appena proposto, ma non li ho notati.
3) Nel terzo film abbiamo una ripresa dei temi precedenti con l’aggiunta di una grande novità, secondo me, già presente in tracce nei titoli precedenti, ma questa volta presentato come tema preponderante, si tratta dell’amore, sentimento fortissimo che nessuno, umano o animale, può ignorare;  si tratta certo di qualcosa di bellissimo, da custodire gelosamente, ma è anche un distruttore e per amore anche le cose che sembravano immortali presto finiscono.


 La colonna sonora della saga è solida ma la migliore rimane quella del primo titolo, in quanto è più a tema con le vicende narrate, le altre soundtrack riprendono solamente la struttura della colonna sonora originale.
Sebbene il primo film sia speciale, anche le atmosfere dei successivi sono ben riuscite; è incredibile come siano riusciti a creare delle emozioni così forti e realistiche da trapassare i pixel dello schermo per andare a colpire il cuore dello spettatore. Attenti ai bambini che potrebbero perdersi in questa serie, che sembra fatta apposta per loro e per quelli che, come me, hanno sempre amato il genere fantasy e avevano come sogno nel cassetto, a undici anni, quello di cavalcare un drago.

Concludiamo il nostro viaggio con una valutazione dei finali e del futuro che eventualmente la saga di “Dragon Trainer” potrebbe avere.
Ecco un piccolo pensiero su ciascun finale:
1) Il finale del primo film è proprio bellino, segue tutte le regole della chiusura della narrazione a cerchio, viene ripersa l’introduzione e si operano cambiamenti per cui il protagonista ha combattuto. E’ bello che Hiccup, alla fine, sia “incompleto” come “Sdentato”, questa incompletezza li rende legati e rinforza l’idea che insieme siano una cosa sola.
2) Il finale del secondo film invece mi ha fatto un po’ disperare, raffazzonato e un po’ buttato lì nel tentativo di chiudere tutto e spiegare come diavolo Berk riesca a togliersi dalla brutta situazione nella quale si è cacciata. Devo ammettere che dopo averlo visto credevo che il terzo film sarebbe stato ancora peggio e invece mi ha sorpreso molto in positivo, riportando in alto la saga che si era un po’ persa con la seconda pellicola.
3) Il terzo film ha, secondo me, il finale più bello in assoluto (senza contare l’epilogo che è un po’ fuori posto, anche se non mi dispiace troppo) è quello che chiamerei finale “severo ma giusto” dopo tutte le peripezie della saga Hiccup capisce alla fine che tutto quello che ha fatto non lo ha fatto nè per il bene di "Sdentato", nè per il bene di Astrid, nè per la gente di Berk; lo ha fatto solo per un proprio capriccio, perchè credeva che una società in cui umani e draghi vivevano in armonia si sarebbe rivelata perfetta. Una volta raggiunta questa realizzazione Hiccup capisce che è venuto il momento di dirsi addio e cominciare a vivere ognuno per conto proprio, a volte (non è una legge che vale in generale), per poter migliorare come persone dobbiamo saper dire addio a cose che fanno parte di noi. La scena è fatta in modo che la lacrimuccia scenda, e scende senza difficoltà. E' per non finire in questo modo un po' triste che hanno aggiunto l'epilogo finale per dimostrare che, nonostante la distanza e lo scorrere degli anni, due amici non si lasciano mai per davvero.


Che dire? A parte un secondo film bruttino e decisamente da dimenticare la saga di “Dragon Trainer” è di alta qualità e sicuramente godibile a qualunque età, forse più da bambini, ma viene lanciata qualche palla anche agli adulti che hanno voglia di mettersi in gioco. Parlare del futuro non è mai semplice ma, a quanto pare, possiamo dire con certezza che non ci sarà un quarto titolo di questa saga ma che la DreamWorks potrebbe riservarsi il diritto di fare degli Spin-off. Una scelta che rispetto solo in parte per due semplici motivi:
1) Nel caso in cui io volessi vedere un altro film “Dragon Trainer” sarebbe solamente per un ulteriore sviluppo nella serie di eventi che DeBlois ha deciso di seguire e, so che suona brutto e un po’ catastrofico, mi piacerebbe vedere la vera fine del viaggio; un ultimo film in cui Drago e umano sono riuniti, per l’ultima volta, e muoiono insieme (molto romantico e magari un po’ Disney-esco, a dire la verità la lunghezza perfetta per una cosa del genere sarebbe quella del corto, su un intero film di almeno 100 minuti si rischiano cazzate pericolose) ma come idea non mi dispiace. Ad ogni modo, a parte i miei bizzarri e appassionati sproloqui per un sequel, rispetto l’idea di non continuare la saga però…
2) Il modo apparentemente gentile e molto casual di DreamWorks di dire che terranno la porta aperta ad eventuali spin-off significa, tradotto in linguaggio opportunistico, “Se a noi va di guadagnare più soldi o nel caso in cui ci dovessimo trovare in una brutta situazione potremo tirare fuori dallo stivale l’eventuale spin-off per fare un altro po’ di soldi sulla scorta di una saga molto apprezzata”. Decisione che non rispetto e che mi sta un po’ sulle palle ma cosa ci vogliamo fare? Lo fa la Disney, lo fa la Pixar, perché non dovrebbero farlo anche gli altri?
Passiamo alle valutazioni singole di ciascun film:

“Dragon Trainer”             8.0
Il primo della saga, uscito nel 2010, probabilmente un colpo al cuore per molti bambini e ragazzi di quegli anni che hanno visto la trasposizione animata dei loro sogni più reconditi. La regia superba ha creato alcune delle scene più belle dell’animazione occidentale (magari copiate da qualcos’altro, tipo ET, ma sicuramente rielaborate in maniera originale) accompagnate da una sceneggiatura che, di tanto in tanto, perde qualche colpo. Sicuramente il più bel film della saga e il secondo film di animazione occidentale più bello che io abbia mai visto (Il primo posto della classifica è occupato da “Gli Incredibili 2”)

“Dragon Trainer 2”          4.5
Secondo film della saga, forse spaventato dal passare del tempo, forse nel tentativo di rinfrescare un po’ i design del 2010, il regista ha deciso di apportare delle pericolose modifiche ai personaggi principali inserendo delle caratteristiche che vengono scoperte solo dopo anni di convivenza (ci tengo a ricordare che Hiccup e “Sdentato” abitavano nella stessa casa da anni, dato che il loro incontro è avvenuto durante l’infanzia del ragazzo). La regia non aggiunge nulla di nuovo, anzi! Va a ripescare le scene più belle del titolo precedente e cerca di riproporle in una strana forma variata, e la sceneggiatura si rivela carente e con delle cadute di tono e stile da vero fuori classe. Quando cominciano a fare dei refresh di personaggi preesistenti è evidente che ci sono dei problemi.

“Dragon Trainer 3, Il mondo nascosto”                  7.0
Un salvataggio in corner da parte di DreamWorks, e che salvataggio! La saga di “Dragon Trainer” distoglie gli occhi dal baratro e scopre che c’è un mondo di possibilità. Certo inserire una furia buia, (specie di “Sdentato”) dopo due film che ripetono che sono tutte scomparse, è una scelta decisamente telefonata, ad ogni modo sono riusciti a districarsi dal groviglio senza spezzarsi quasi nulla. Stranamente la regia ha deciso di appoggiarsi nuovamente ad alcune scene del primo rimettendole un po’ a posto (scelta alquanto discutibile dato che dopo che dopo aver inserito la stessa scena in due film diversi è difficile che la terza volta faccia lo stesso effetto) la sceneggiatura risente delle stesse carenze del primo film (scrittura di certe scene un po’ troppo bambinesca, sebbene risulti comunque di buon livello). TUTTAVIA il finale, le animazioni, la resa delle emozioni, la regia di un certo livello; sono tutte lì per riportare la saga nel mondo dei vivi.


E con questo siamo arrivati davvero alla fine del nostro viaggio, spero che vi sia piaciuto e che sia riuscito a darvi un’idea di quello che penso, ciò che mi piace e ciò che mi ha emozionato di questi film. Nel caso in cui non li aveste mai visti vi consiglio di andare a vederli (magari dopo aver visto la saga de “Gli Incredibili”), anche nel caso in cui aveste già visto i film potrebbe non essere un’idea malvagia tornare a dargli un’occhiata, giusto per curiosità.
Vi auguro buona giornata e ci rivediamo con la prossima recensione!

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