Children of the whales, Netflix colpisce ancora una volta?

ATTENZIONE/WAARNING: questo articolo potrebbe contenere spoiler sebbene abbia cercato di trattare l'argomento nel modo più vago possibile dandovi tutti gli elementi per capire il mio giudizio.

Sono pronto a scommettere che tra le mie non troppo numerose fila c'era già qualcuno pronto a scommettere che avessi mollato nuovamente, il che non è un'assunzione sbagliatissima, dopotutto conoscete la mia natura un po' ballerina, che si stanca presto delle cose. Ma sono di nuovo qui.

Vi dirò di più, in queste due settimane sono stato in vacanza in un luogo in cui internet era una cosa più rara delle caramelle rare nei pokemon e di armi belle in skyrim, comunque sono riuscito a guardare un anime, solo per voi (scherzo, anche per me).

Oggi parlerò di Children of the whales, disponibile in streaming legale penso solo su Netflix (come provider ve lo consiglio caldamente perchè con 13 euro e qualcosa vi portate a casa il supporto per l'ultra HD e tutta l'esperienza Netflix, compresi i download in app che però non funzionano benissimo, se per voi costa troppo lo potete fare con amici come faccio io).

Trama in cinque righe: Narra di un ragazzo di nome Chakuro che fa l'archivista su una nave che viaggia in un mare di sabbia, chiamata Balena di fango; un giorno la balena di fango incapperà in un'altra isola sulla quale Chakuro troverà una misteriosa ragazza senza nome, pronta a sconvolgere per sempre la vita degli abitanti della balena.

Comunque non deragliamo, l'anime in se è molto bello, il disegno è curatissimo, non dico che il virtuosismo è ai livelli di Violet evergarden (basti pensare a quella bellissima gemma), ma poco ci manca, c'è una grandissima attenzione al dettaglio, i colori vengono utilizzati per creare un sapiente contrasto tra gli abitanti della Falaina e gli abitanti di Skylos il popolo del protagonista è colorato e vibrante mentre quello degli invasori è nero o grigio, l'unico diverso è un pazzo fuori di testa con i capelli rosa che non è in grado di controllare i suoi sentimenti anche se è sotto l'effetto del Nous (questa frase per chi non ha visto l'anime potrebbe essere priva di senso). La trama è molto particolare ed estremamente convincente; mi piace in particolar modo l'escamotage che hanno trovato per evitare di inventarsi un passato e una ragione per il mare di sabbia. Hanno utilizzato si un narratore interno (come in ogni anime) ma lo hanno reso parte di una società che esclusa dal resto del mondo che non sa nulla della sua attuale situazione e del perchè si trovi a vagare in un mare di sabbia.

La trama è imperniata su tre personaggi:

-Chakuro: l'archivista, è un protagonista carico di significati come la speranza, l'altruismo e l'amore verso il prossimo; ciò che lo rende diverso da qualcunque altro protagonista è essenzialmente il fatto che il suo ruolo non coincide con quello del protagonista forte e combattivo ma il suo ruolo è quello di dare speranza e scrivere per il futuro, funge anche da struttura per l'impianto filosofico tutto sommato esile della serie che ha comunque una sua rigidità.

-Lykos: la misteriosa ragazza trovata sull'isola che sa combattere e uccidere con la thaimya (non mi ricordo come si scriva) lei invece è la seconda protagonista, è quella che cambia nel corso della serie demolendo le sue iniziali superstizioni e credenze nei confronti del popolo della balena di fango.

-Ouni: il nome ricorda, non a caso penso, la parola oni che in giapponese vuol dire demone mi sembra un nome particolamente azzeccato per un personaggio che credeva di sapere quello che stava al di fuori della sua isola e si trova a scoprire di non sapere nulla, lui è il protagonista schivo e combattivo, quello che in ogni serie prima o poi va in berserk.


Mi è piaciuta molto questa divisione che hanno deciso di fare perchè possiamo finalmente avere un portagonista centrale (Chakuro) che non è anche il protagonista super-forte in grado di ammazzare qualsiasi cosa gli stia davanti. Ci sono comunque altri personaggi molto importanti nella serie come Neri e il capo delle guardie che potrebbero essere approfonditi nella prossima stagione dato che non si sono visti tantissimo nel corso dei 13 episodi.


La serie è tra l'altro incentrata sui sentimenti e sulla loro importanza nella vita delle persone, "il dolore è una cosa buona?" chi lo sa? "Non è meglio vivere in un mondo nel quale le emozioni vengono sradicate e tutti agiscono come fossero robot?" possibile. Purtroppo l'anime non lascia al pubblico la libertà di scegliere più che altro perchè i personaggi che hanno perso i sentimenti agiscono come degli squilibrati quindi è tutto atto a far capire (giustissimo per carità) che i sentimenti devono essere parte della vita di ognuno; non voglio comunque addentrarmi troppo per evitare possibili spoiler.

Ovviamente non poteva mancare il finale aperto che lascia allo spettatore il senso di non proprio finito e l'attesa di una nuova stagione che porti alcuni chiarimenti, comunque c'è da dire che l'anime è completo e bello sotto ogni aspetto, non ci sono mind fuck troppo esagerati e sono ansioso di vedere una nuova stagione per capire se continueranno su questa scia.

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