Merope

Un primo racconto totalmente a caso giusto per scrivere qualcosa, volevo rifarmi ai titoli della raccolta dannunziana (Maia, Alcyone, Elettra, Merope, Asterope, Taigete, Celeno) ma non li posto in ordine per evitare di incorrere in problemi di copiright, ovviamente sto scherzando.
Quello che leggerete qua sotto, se ne avrete la pazienza e la voglia di arrivare sino in fondo ve ne sarò grato, scusate il mio italiano, talvolta incomprensibile.
Questo racconto è ripreso dal ritornello della sigla del "segreto della sabbia" un cartone vecchissimo mandato in onda almeno dieci anni fa.
Spero vi piaccia.

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Prima c'era il mondo che ho conosciuto da bambino: città, macchine, grattacieli. Un mondo in continua evoluzione spinto dal più innovativo motore che la natura abbia mai progettato.

L'Uomo.

Era un mondo decisamente florido, aveva i suoi problemi, non lo nego, la deforestazione, la sovrappopolazione e chi più ne ha più ne metta.

Oggi la Terra vista dallo spazio è un pianeta scuro, nero, la cenere ha coperto tutto e cade perennemente dal cielo senza mai fermarsi, le metropoli sono state sommerse, ci sono cumuli di cenere alti come i grattacieli e i monti dell'antico mondo. Si sono fatti studi, tonnellate di studi, ma non si è arrivati a nulla, la cenere cade dal cielo in continuazione, eppure la soluzione è sempre stata davanti ai nostri occhi e non abbiamo mai saputo coglierla, solamente alla fine quando il tuo sangue scioglie la cenere che si è depositata facendola divenire una poltiglia nerastra che puzza di morto in decomposizione, solo allora comprendi che la soluzione di equazioni su equazioni tempestate di funzioni integrali, derivate e logaritmi era solo e solamente; l'Altro.

No, non vi tragga in errore il nome con la "A" maiuscola, non si tratta di una qualche energia che risiede recondita nella vostra mente, che non si manifesta perchè latente. Si tratta semplicemente dell'altro, la persona che vi sta a fianco.

C'era un libro di cui si è ormai perso il nome che secondo alcuni manoscritti recitava "Porgi l'altra guancia" secondo altre dizioni "Sporgi l'altra guancia" ma non voglio trasformare questo mio ultimo pensiero in un discorso filologico, il fatto è che in passato c'era un saggio a noi sconosciuto che diceva di essere caritatevoli e di amarci gli uni con gli altri.

Per non dilungarmi troppo, dato che il tempo a mia disposizione sta volando, la cenere non è provocata da nubi radioattive o strani eventi catastrofici di origine vulcanica, bensì ogniqualvolta un uomo compie un atto malvagio un granello di cenere, per qualche strano motivo, si forma e scende dal cielo andando a depositarsi sulle distese nere della Terra. Come lo so? Solo speculazioni o follie di un pazzo morente?! Non lo so, ho solo paura di quello che mi aspetta dall'altra parte, sempre che ci sia un'altra parte dove andare, so solamente che l'umanità è il dilemma più grande che il pianeta si sia mai trovato ad affrontare e adesso, in questo momento di crisi, la situazione si è fatta veramente drammatica tanto che la malvagità di cui l'uomo è capace si è resa qualcosa di tangibile, pesabile.

L'uomo morì in mezzo al fango creato dal sangue e dalla cenere, con questi pensieri in mente, avrebbe voluto metterli giù in qualche modo ma non sapeva scrivere e aveva una scarsa abilità come lettore, si era rivelato comunque un visionario poichè aveva visto la cenere come nessuno l'aveva mai considerata, gli esperimenti degli scienziati, le idee dei filosofi, gli studi dei meteorologi avevano cercato per decenni di toccare con mano quel semplice pensiero che lui, tra atroci sofferenze, aveva prodotto.

"Ashes to ashes dust to dust"

Fu esattamente così che finì la storia dell'uomo, sepolto sotto il frutto delle sue malvagità.

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