Oggi faccio un articolo in italiano, visto e considerato che la maggior parte di voi mi visita da lì, ma soprattutto perchè avendo letto il libro in italiano, l'ho fatto perchè è una mia fisima, non c'è un motivo particolare che mi ha spinto verso questa scelta.
Comunque, cominciamo.
Il libro, scritto nel 2014 da Tullio Avoledo (che ho sempre stupidamente letto Avedolo, mi perdoni) è il secondo di quello che credo che sia una serie, ho scoperto poco fa che c'è un altro libro dello stesso genere sempre scritto da Avoledo nel 2011 che narra le vicende della Venezia post-atomica (Le radici del cielo) e siccome nel libro il protagonista continua a fare cenni agli avvenimenti di Venezia non mi è stato troppo difficile fare 2+2.
Il libro narra delle vicende di Padre Jhon Daniels, giunto nel nord Italia da Roma con la missione di uccidere il patriarca di Venezia e la sua setta tramite una bomba atomica datagli dalla congregazione, non porterà a termine la missione perchè conoscerà più a fondo il patriarca che gli svelerà gli orrori della nuova chiesa romana. (Da qui comincia il libro) Allora padre Jhon comincia il suo viaggio di ritorno prefissandosi l'obiettivo di distruggere la chiesa romana che porta così tanto dolore sotto il nuovo cardinale, con la bomba atomica non usata a Venezia, ma viene assalito dai Figli dell'Ira a Milano e aiutato da una tribù di Bonola in una crociata per riconquistare la bomba.
Ho cercato di tenermi il più vago possibile ma se necessario non mi asterrò dal fare spoiler quindi leggete a vostro rischio e pericolo.
Il libro non è troppo lungo circa 340 pagine, ovviamente il numero varia da edizione a edizione, ed è abbastanza scorrevole, il narratore a mio parere è chiaramente abile e gli occhi della mente sono in grado di costruire con buona approssimazione il paesaggio, ovviamente se si è tra l'altro familiari con le zone indicate dal libro (le gallerie della metro Milanese, zona centrale, Duomo e Bonola) il risultato è ancora migliore. Il narratore si concentra molto anche sulla situazione in cui versa la gente che abita le gallerie e il centro della storia sono i bambini, considerati ovviamente il futuro dell'umanità.
La narrazione è come coperta da un velo semitrasparente ed è difficile capire, ovviamente non per inettitudine ma per maestria, che cosa è reale e che cosa non lo è, padre Daniels è costantemente accompagnato da una figura femminile fantasma di nome Alessia che a quanto pare "vive" in una dimensione alternativa alla nostra e si va vedere quando le pare e piace, la sua figura per me è sempre rimasta un po' un mistero ma credo sia anche dovuto al fatto che non ho letto "Le radici del cielo" (appena riuscirò a metterci le mani sopra vedrò di capirci qualcosa). All'inizio anche i "poteri" del padre sono di difficile comprensione poichè è cieco ma non lo è, può vedere le aure delle persone e anche i contorni degli oggetti, può resistere alle radiazioni etc...
La figura del Monaco è la più misteriosa di tutte poichè non si capisce se sia umano o meno, i suoi lineamenti sono in parte umani ma le sue mani hanno quattro dita... Boh chi lo sa rimarrà un mistero non svelato, e in un certo senso è meglio così, non credo che in un libro sia sempre necessario chiudere tutti gli intrecci.
Le tematiche sono importanti, fede, religione, giusto, sbagliato, morte e rinascita regnano sovrane, il narratore si destreggia citando passi dal Talmud e dai Vangeli. E'molto interessante vedere come i personaggi si comportano nei riguardi dell'estraneo e del diverso, altro tema sul quale si fonda il romanzo: gli umani per combattere i figli dell'Ira (la tribù potente che soverchia le altre) sono costretti ad unirsi con i Chinos, a loro volta un miscuglio tra i Cinesi che oggi abitano Paolo Sarpi e i sudamericani che oggi sono concentrati nelle zone di Loreto-Caiazzo-Pasteur, gli Alberti, quelli che oggi considereremmo leghisti, e le Creature della notte le creature misteriose nate dopo la guerra che sono sopra le parti, quasi angeli neri.
Il tema del Bene e del male (giusto/sbagliato) è molto interessante ed è trattato lungo tutto il romanzo ma con particolare attenzione nell'ultima parte quando si vengono a scontrare le visioni del Dio che perdona e del Dio che punisce e che fa giustizia. Butto lì uno spunto di riflessione come fa il narratore. E' giusto vendicarsi e uccidere tutti quelli (comprese donne e bambini) che hanno rapito e ucciso i tuoi bambini? Se sì, è vendetta o giustizia? E' un tema molto interessante sul quale riflettere, penso che ognuno abbia una sua personale risposta e che non ce ne sia una corretta o una sbagliata, ci sono forse quelle più moralmente/eticamente accettabili ma quello è un altro discorso.
Adesso passiamo alle cose decisamente interessanti.
La copertina, chi l'ha ideata/disegnata? In primo piano campeggia una delle creature della notte, beh grazie ragazzi! Non hanno gli occhi, il narratore dice ogni volta che le si incontra che la loro faccia è priva di lineamenti, imperscrutabile e ci metti gli occhi? Interpretazioni per carità...
#grazieTullioAvoledo che ha citato Fallout 3, l'ho letto mentre ero in tram e boh mi ha fatto sentire bene... Sono una persona semplice. Qui sotto cito il passo.
Gli ricordò un videogame dei suoi tempi. Fallout 3. Anche un seminarista, di tanto in tanto, si concedeva un momento di svago. E quel gioco era diventato il suo favorito (Favorito? Davvero? Daye!). Si svolgeva in un mondo postatomico, tra mutanti e cannibali, quasi un presagio dei giorni a venire. Ma il mondo del gioco era un misto di futuro e anni Cinquanta, con robot che sembravano usciti da un b-movie e canzoni di Billie Holiday come colonna sonora... etc
Già il libro fino a questo punto mi piaceva perchè già citava film di spicco per noi giovani di oggi come Star Wars e altri, ma se poi mi citi pure Fallout svengo... Magari non ci ha nemmeno mai giocato ma a me piace immaginarmelo che gioca alla play.
Sono strano lo so...
Una cosa un po' lunghetta ma meritava moltissimo, non mi spingo a dire che è un capolavoro perchè è eccessivo e poi sono un semplice lettore che dice quello che pensa non un critico letterario.
Beh se siete arrivati fino in fondo vi meritate una medaglia ma se vi iscrivete al blog ve ne meritate due.
Seguitemi per futuri contenuti in entrambe le lingue
Peace, See Nya
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Bellissimo rendering di Fallout 4 |
Comunque, cominciamo.
Il libro, scritto nel 2014 da Tullio Avoledo (che ho sempre stupidamente letto Avedolo, mi perdoni) è il secondo di quello che credo che sia una serie, ho scoperto poco fa che c'è un altro libro dello stesso genere sempre scritto da Avoledo nel 2011 che narra le vicende della Venezia post-atomica (Le radici del cielo) e siccome nel libro il protagonista continua a fare cenni agli avvenimenti di Venezia non mi è stato troppo difficile fare 2+2.
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Foto dell'autore |
Il libro narra delle vicende di Padre Jhon Daniels, giunto nel nord Italia da Roma con la missione di uccidere il patriarca di Venezia e la sua setta tramite una bomba atomica datagli dalla congregazione, non porterà a termine la missione perchè conoscerà più a fondo il patriarca che gli svelerà gli orrori della nuova chiesa romana. (Da qui comincia il libro) Allora padre Jhon comincia il suo viaggio di ritorno prefissandosi l'obiettivo di distruggere la chiesa romana che porta così tanto dolore sotto il nuovo cardinale, con la bomba atomica non usata a Venezia, ma viene assalito dai Figli dell'Ira a Milano e aiutato da una tribù di Bonola in una crociata per riconquistare la bomba.
Ho cercato di tenermi il più vago possibile ma se necessario non mi asterrò dal fare spoiler quindi leggete a vostro rischio e pericolo.
Il libro non è troppo lungo circa 340 pagine, ovviamente il numero varia da edizione a edizione, ed è abbastanza scorrevole, il narratore a mio parere è chiaramente abile e gli occhi della mente sono in grado di costruire con buona approssimazione il paesaggio, ovviamente se si è tra l'altro familiari con le zone indicate dal libro (le gallerie della metro Milanese, zona centrale, Duomo e Bonola) il risultato è ancora migliore. Il narratore si concentra molto anche sulla situazione in cui versa la gente che abita le gallerie e il centro della storia sono i bambini, considerati ovviamente il futuro dell'umanità.
La narrazione è come coperta da un velo semitrasparente ed è difficile capire, ovviamente non per inettitudine ma per maestria, che cosa è reale e che cosa non lo è, padre Daniels è costantemente accompagnato da una figura femminile fantasma di nome Alessia che a quanto pare "vive" in una dimensione alternativa alla nostra e si va vedere quando le pare e piace, la sua figura per me è sempre rimasta un po' un mistero ma credo sia anche dovuto al fatto che non ho letto "Le radici del cielo" (appena riuscirò a metterci le mani sopra vedrò di capirci qualcosa). All'inizio anche i "poteri" del padre sono di difficile comprensione poichè è cieco ma non lo è, può vedere le aure delle persone e anche i contorni degli oggetti, può resistere alle radiazioni etc...
La figura del Monaco è la più misteriosa di tutte poichè non si capisce se sia umano o meno, i suoi lineamenti sono in parte umani ma le sue mani hanno quattro dita... Boh chi lo sa rimarrà un mistero non svelato, e in un certo senso è meglio così, non credo che in un libro sia sempre necessario chiudere tutti gli intrecci.
Le tematiche sono importanti, fede, religione, giusto, sbagliato, morte e rinascita regnano sovrane, il narratore si destreggia citando passi dal Talmud e dai Vangeli. E'molto interessante vedere come i personaggi si comportano nei riguardi dell'estraneo e del diverso, altro tema sul quale si fonda il romanzo: gli umani per combattere i figli dell'Ira (la tribù potente che soverchia le altre) sono costretti ad unirsi con i Chinos, a loro volta un miscuglio tra i Cinesi che oggi abitano Paolo Sarpi e i sudamericani che oggi sono concentrati nelle zone di Loreto-Caiazzo-Pasteur, gli Alberti, quelli che oggi considereremmo leghisti, e le Creature della notte le creature misteriose nate dopo la guerra che sono sopra le parti, quasi angeli neri.
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rete metropolitana milanese (la lilla e i treni sotterranei non sono citati) |
Adesso passiamo alle cose decisamente interessanti.
La copertina, chi l'ha ideata/disegnata? In primo piano campeggia una delle creature della notte, beh grazie ragazzi! Non hanno gli occhi, il narratore dice ogni volta che le si incontra che la loro faccia è priva di lineamenti, imperscrutabile e ci metti gli occhi? Interpretazioni per carità...
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La copertina del libro |
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ovviamente il logo del gioco di fallout |
Già il libro fino a questo punto mi piaceva perchè già citava film di spicco per noi giovani di oggi come Star Wars e altri, ma se poi mi citi pure Fallout svengo... Magari non ci ha nemmeno mai giocato ma a me piace immaginarmelo che gioca alla play.
Sono strano lo so...
Una cosa un po' lunghetta ma meritava moltissimo, non mi spingo a dire che è un capolavoro perchè è eccessivo e poi sono un semplice lettore che dice quello che pensa non un critico letterario.
Beh se siete arrivati fino in fondo vi meritate una medaglia ma se vi iscrivete al blog ve ne meritate due.
Seguitemi per futuri contenuti in entrambe le lingue
Peace, See Nya
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